8 e 9 Maggio 2022, in Puglia, la terza edizione di Evoluzione Naturale
L'8 e il 9 Maggio, in Puglia, la terza edizione di Evoluzione Naturale
Assaggi, degustazioni e convegni. Sono solo alcuni degli ingredienti di Evoluzione Naturale, il salone dei vini artigianali che torna, dopo lo stop dovuto alla pandemia di Covid, a Grottaglie (TA). Ideata da Fatìa, la manifestazione si svolgerà il 23 e 24 gennaio 2022
In Puglia a fine gennaio si torna a degustare naturale. l' 8 e 9 Maggio 2022 gli artigiani del vino sostenibile del Belpaese si danno appuntamento nella città regina dell'uva da tavola per raccontare e raccontarsi attraverso assaggi, degustazioni e convegni.
Ad Evoluzione Naturale, questa narrazione si svolgerà all’interno dell’Antico Convento dei Cappuccini, a ridosso dell'antica gravina del Fullonese di Grottaglie, città conosciuta in tutto il mondo per la produzione di ceramiche artistiche, a venti chilometri da Taranto, dove il tema della tutela dell’ambiente è quanto mai attuale e dove 𝐥𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐮𝐨𝐦𝐨.
Grazie alla collaborazione di Matteo Gallello, cronista del vino e specializzato in editoria enogastronomica, saranno organizzati convegni, workshop tematici e laboratori di degustazione che vedranno il coinvolgimento di ospiti qualificati. In particolare, il convegno di apertura della terza edizione sarà un approfondimento sull’uso dell’argilla e sulla sua relazione con il vino con la partecipazione di Elisabetta Foradori, vignaiola a Mezzolombardo, tra le prime in Italia a studiare e utilizzare le anfore per la vinificazione del Teroldego, della Nosiola e di altre varietà.
Nella due giorni pugliese i vignaioli si presenteranno con degustazioni aperte al pubblico, del settore horeca e appassionati, con l’obiettivo di portare a conoscenza di una platea sempre più vasta filosofie, metodi di lavoro, in vigna e in cantina in assoluta armonia con la natura.
Evoluzione Naturale è ospitata all’interno delle sale dall’antico convento dei Cappuccini. Fondato nel XIV secolo dai padri Cappuccini, l'edificio ha attraversato nei secoli diverse vicende diventando nel XIX secolo un ospizio di mendicità e dal 1925 anche un convitto femminile. Dopo anni di abbandono, l'antica struttura è stata restituita alla città come contenitore culturale che ospita rassegne culturali e mostre d'arte contemporanea.
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