Maria Chiara Perrone, salentina d’origine e fiorentina d’adozione, è l’ultima depositaria della tradizione agricola della sua famiglia, che dal 1600 si prende cura del podere Trinci alla Fonte di Foiano, un rettangolo di circa 3 ettari posto tra i paesi di Bolgheri e Castagneto Carducci, incastonato tra gli oltre 1300 della superficie vitata del territorio bolgherese.
Di generazione in generazione, il fondo passò da Camilla Trinci alle sue due figlie Carla e Clara Simonetti (rispettivamente zia e mamma di Maria Chiara) ed oggi ospita circa 300 piante di olivo e un vigneto di circa 1 ettaro, pensato e fortemente voluto dall’agronomo e viticoltore salentino Pasquale Perrone, papà di Maria Chiara. Ritornare alla vocazione originaria del terreno, preservarne la salubrità e far vivere le piante in maniera naturale: questi i presupposti che lo spinsero, nel 2003, a dare inizio al suo progetto. Un lavoro in cui credeva fermamente ma che lo vide uscire di scena durante la vendemmia del 2009, quando scomparve improvvisamente lasciando i suoi familiari senza una guida.

Le vicende della vita portarono così Maria Chiara, da avvocato, a scoprirsi vignaiola. La sua esemplare generosità, la spiccata determinazione e la rara capacità di fare tesoro di ciò che ogni giorno si incontra sul proprio cammino, le permisero di rialzarsi e di continuare a produrre un vino autentico, completo nel suo modo di essere.
Nasce così il vino Carmina Arvalia, prodotto ogni anno in 1500 bottiglie. I trattamenti rispettosi e sostenibili del vigneto regalano uve sane, trasformate con la lungimiranza dell’artigiano. Lieviti indigeni, bassi tenori di anidride solforosa, follature manuali ed un lungo affinamento in acciaio sono i criteri imprescindibili che danno vita al Carmina Arvalia.

Dall’uva al vino, anno dopo anno la metamorfosi rispetta qualcosa di spontaneo, di primordiale. E il vino risulta profondamente intriso degli affanni, delle sofferenze e delle gioie della sua protagonista, svelando i suoi segreti a colui che, attento, si dimostri paziente a cogliere i toni della sua personalità.
Ogni vendemmia è una storia a se. Un tesoro da scoprire che celebra la visone di Pasquale Perrone e tiene vivo il ricordo dell’antenato Giovanni Trinci, detto “Giannino”, stimato degustatore di vini e compagno di ribotte di Giosuè Carducci che lo definì “intenditor di vini e ribottista eccelso”.

Podere Trinci condivide il progetto di Evoluzione Naturale

Non perdete l'occasione di ascoltare le sue storie ed assaggiare i suoi vini.

PODERE TRINCI
Loc. Fonte di Foiano, 147
57022 Castagneto Carducci (LI)
Tel: +39 056 5763787
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Web: carminarvalia.it